Buongiorno
Il 6/04/2017 ho effettuato una radiografia al torace per possibile incrinatura di una costola. Al momento dell ingresso mi hanno chiesto se ero in posdibile stato di gravidabza e io, stupidamente, ho detto di no. Non hanno usato nulla quindi per proteggere l addome. In realtà prima di tale data ho avuto 3 rapporti non protetti, avvenuti nelle 2 settimane precedenti.
Sto aspettando le mestruazioni, che dovrebbero arrivare questo fine settimana (15/04/2017) ma soni giorni che ci penso e non dormo di notte...se fossi incinta le radiazioni sarebbero pericolose, soprattutto su un embrione di 2-3 settimane? Nel caso in cui fossi davvero incimta, quale potrebbe essere un modo per sapere già nel primo mese se il feto non ha subito danni?
Vi ringrazio anticipatamente
Gentile signora,
per prima cosa riteniamo sia importante rassicurarla; gli effetti delle radiazioni ionizzanti conseguenti ad una radiografia effettuata nei primi giorni di gravidanza non possono determinare malformazioni in quanto in questo periodo gestazionale non è ancora presente l’organogenesi, inoltre la quantità di radiazioni associata all'esame da Lei descritto è estremamente basso.
Nei prossimi giorni riceverà una risposta più articolata che sarà un po’ generica in assenza di informazioni tecniche sull'esecuzione della radiografia.
Gentile signora,
Come anticipato Le rispondiamo in maniera più approfondita, dopo aver elaborato una risposta nata dal confronto fra vari specialisti in Fisica Medica .
L’eventuale rischio alle persone dovuto alle radiazioni è legato ad una grandezza fisica detta dose: tale valore è, in genere, estremamente basso per le radiografie del torace, inoltre solo una piccola parte della radiazione incidente arriva alle ovaie e all’utero, che non sono, per questo tipo di esami, colpiti dal fascio diretto di radiazioni ma solo da quello diffuso.
Per rassicurarLa ulteriormente possiamo aggiungere che il periodo in cui è avvenuta l'indagine radiologica (primi giorni dal concepimento), si identifica come un periodo di pre impianto (che si estende dal momento del concepimento a quello dell’impianto), ed è caratterizzato da un numero di cellule molto ridotto, questo implica che l’effetto delle radiazioni potrebbe indurre un mancato impianto e, quindi, una mancata gravidanza, ma se l’embrione si impianta nell’utero i danni da radiazioni sono da ritenersi pari a zero. Prendendo in considerazione la frequenza della mortalità in fase embrionale e la scarsa probabilità che le radiazioni provochino un danno sul bambino nato vivo, questo primo periodo di gravidanza è, di norma, considerato a basso rischio per l’esposizione alle radiazioni.
Nel caso venisse accertata la gravidanza, potrebbe essere possibile fare una stima quasi esatta della dose alle ovaie e all’utero conoscendo i dati precisi dell’esecuzione dell’esame, in genere tali dati vengono registrati e può richiedere una valutazione personalizzata rivolgendosi al fisico medico della struttura in cui ha eseguito la radiografia.
Nella speranza di essere stati di aiuto, La ringraziamo per averci contattato e La salutiamo cordialmente.