Buongiorno, sono una donna di 35 anni.
Ho eseguito giovedì 2 agosto una radiografia al collo in due posizioni che mi era stata prescritta dall'endocrinologo, causa presenza di due noduli alla tiroide, di cui uno di 35mm che secondo l'endocrinologo potrebbe aver provocato una leggera deviazione della trachea. I valori del THS sono normali 1,4 e non ho mai avuto alcun sintomo legato a malfunzionamento della tiroide
Al momento della radiografia, però, non ho pensato al fatto di aver avuto un rapporto non protetto con il mio compagno, ma avendo letto l'informativa sui possibili effetti delle radiazioni al feto, ho iniziato a riflettere. Oggi 5 agosto ho eseguito un test di gravidanza clearblu, dopo 3 giorni di ritardo del ciclo e il risultato del test risulta essere Incinta 2-3 settimane. Sarebbe la mia prima gravidanza.
Sono adesso molto preoccupata per i possibili effetti delle radiazioni sul feto. Ripeterò in questi giorni il test ma volevo sapere intanto se le mie preoccupazioni sono fondate, o se le radiazioni al collo non raggiungono direttamente la pancia.
Vi ringrazio anticipatamente
Anna
Gent.ma sig.a Anna
ci sentiamo anzitutto nelle condizioni di tranquillizzarla, sebbene per effettuare una valutazione accurata della dose assorbita dall’embrione sia necessario conoscere le informazioni di dettaglio sullo svolgimento di ciascuna esposizione.
Infatti:
- · l’esame che lei ci ha descritto di norma espone il paziente a una quantità contenuta di radiazioni (ossia diversamente da altre tipologie di esame detti ad alta dose come per esempio le indagini di tomografia computerizzata – TAC);
- · ancora più importante nel suo caso specifico, è la distanza tra la zona del corpo esposta direttamente alle radiazioni (il collo) e l’utero: già a 10 cm dal limite inferiore del campo di irradiazione, la quantità di radiazione (diffusa e di fuga) risulta praticamente trascurabile dal punto di vista dell’aumento del rischio associato nel caso di una eventuale gravidanza ;
- · il periodo gestazionale in cui Lei si è sottoposta all’indagine radiologica non è particolarmente sensibile alle radiazioni ionizzanti (diversamente per esempio del periodo compreso tra l’ottava e la quindicesima settimana).
Se anche questa risposta non dovesse tranquillizzarLa, per dubbi e perplessità La invitiamo a integrare le informazioni sul nostro portale o a contattare un Fisico Medico che opera per la struttura in cui ha effettuato l’esame. Anche in questo caso AIFM sarà lieta di indirizzarla verso Esperti in Fisica Medica in grado di confrontarsi direttamente con Lei.
Nella speranza di essere stati di aiuto, La ringraziamo per averci contattato e La salutiamo cordialmente.
#radiazioni #rischio #gravidanza