Gent.ma Sig.ra, 

innanzitutto la ringraziamo per essersi rivolta alla AIFM.

Abbiamo letto con attenzione il quesito che ci ha inviato da cui emerge il suo stato di preoccupazione. Come prima cosa possiamo senz’altro rassicurarla in quanto l’esposizione a cui Lei è stata potenzialmente esposta è da considerarsi pressoché nulla in quanto:

1.      le radiografie vengono sempre effettuate con dosi estremamente contenute e ancor più se effettuate nei reparti di degenza;

2.      la dose assorbita, prodotta dalla radiazione diffusa ad 1 m di distanza dall’asse del fascio primario, da un ipotetico individuo esposto per l’intero anno solare è inferiore al valore di 1 mSv/anno, valore limite di esposizione alle radiazioni ionizzanti per la popolazione previsto dalla normativa italiana.

3.      la dose assorbita diminuisce con l’inverso del quadrato della distanza pertanto il contributo che potenzialmente avrebbe potuto assorbire alla distanza di 5 m è praticamente nullo anche senza tenere in considerazione una ulteriore attenuazione della radiazione costituita dalle pareti della stanza di degenza 

Pertanto la situazione da Lei descritta sicuramente non ha irraggiato l’embrione; per quanto riguarda la prevenzione da episodi analoghi la invitiamo a consultare il Medico del Lavoro della sua struttura che provvederà a tranquillizzarla.

Se questa risposta non le bastasse, per dubbi e perplessità la invitiamo a non fare ricerche su web o, almeno a consultare pagine pubblicate da Associazioni di comprovata scientificità quali AIFM - https://fisicamedica.it/fisico-medico-risponde/categorie-speciali.

Nella speranza di essere stati di aiuto, La ringraziamo ancora per averci contattato e La salutiamo cordialmente.