Buon pomeriggio,
ieri (07/05/2022) ho scoperto di essere in attesa... peccato che il 30 Aprile scorso ho effettuato una radiografia dell'anca, del bacino e della colonna lombosacrale. Ovviamente il giorno in cui ho effettuato l'esame non avevo idea di essere incinta, anzi avvertivo anche dei sintomi che mi facevano pensare all'imminente inizio del ciclo (che mi sarebbe dovuto arrivare dopo due giorni dall'esame).
La domanda sorge spontanea: a quali danni va incontro l'embrione? E' certo che avrà problemi, vero?
Non so se può essere rilevante evidenziare che il ciclo precedente l'ho avuto il 4 Aprile ed ho avuto rapporti (che mi ricordi) il 9, il 22 ed il 28 Aprile... il 30 invece ho effettuato l'esame.
La mia ginecologa mi ha suggerito di contattare il centro tossicologia perinatale di Firenze, questi ultimi mi hanno suggerito di contrattare la struttura (lo farò domani) ove ho eseguito l'esame che provvederà a consigliarmi sul da farsi.
Nel frattempo la mia ansia mi fa girare su Internet e mi sono imbattutta su questo sito e sulla figura del fisico medico. Mi interesserebbe capire se è una figura presente nella mia regione (Basilicata), se è disponibile sia nelle strutture pubbliche sia in quelle private ed eventualmente in quali... ho provato a dre un'occhiata qui sopra ma non ho trovato alcuna info in tal senso. Potreste darmi qualche suggerimento a riguardo?
Grazie in anticipo e scusatemi se sono stata prolissa ma da ieri non vivo tranquilla.
😔
Buongiorno. Innanzitutto la ringraziamo per essersi rivolta alla AIFM.
Possiamo senz’altro rassicurarla: non è affatto certo che l’embrione avrà problemi.
Il rischio da radiazioni ionizzanti viene valutato mediante una grandezza fisica detta “dose”. Una valutazione precisa della dose che ha ricevuto con l’esame che ci descrive non possiamo dargliela perché le radiografie non sono tutte uguali da questo punto di vista. Per una valutazione personalizzata occorrerebbero più dettagli e l’unico modo di averli è rivolgersi alla struttura in cui ha eseguito l’esame, come lei aveva già intenzione di fare. Consideri inoltre che secondo la legislazione vigente, qualsiasi centro che svolga attività radiologica deve avvalersi delle competenze di un Fisico Specialista.
Tuttavia il tipo di esami che lei ci descrive, anche nel peggiore dei casi, espongono l’embrione a dosi che sono di circa dieci volte inferiori ai valori che danno luogo ad un rischio apprezzabile, sebbene il rischio associato alle radiazioni ionizzanti non sia considerato mai pari a zero. Tali informazioni sono documentate nella letteratura internazionale, in particolare nella Pubblicazione ICRP n. 84 [1] oltre che sul sito ufficiale della IAEA [2].
Un ultimo consiglio: eviti di cercare informazioni su internet, vi sono molti siti che creano paure del tutto ingiustificate. Se proprio vuole usare il web, consulti pagine pubblicate da Associazioni di comprovata scientificità quali AIFM - https://fisicamedica.it/fisico-medico-risponde/categorie-speciali.
Nella speranza di essere stati di aiuto, la ringraziamo ancora per averci contattato e la salutiamo cordialmente.
[1] ICRP (2000). ICRP Publication 84 Pregnancy and Medical RadiationPaperback (1 edition). Elsevier
[2] IAEA. https://www.iaea.org/resources/rpop/health-professionals/radiology/pregnant-women
Cara Sig.ra,
percepiamo e comprendiamo il suo stato di preoccupazione, ma ci sentiamo nuovamente nelle condizioni di rassicurarla. Anche alla luce delle informazioni aggiuntive che ci ha fornito in merito alle radiografie effettuate, possiamo confermarle che l’embrione è stato esposto a dosi sensibilmente inferiori rispetto a quelle che potrebbero dar luogo a rischi apprezzabili. Specifichiamo, però, che le informazioni forniteci non sarebbero in ogni caso sufficienti all’elaborazione di una valutazione dosimetrica adeguata.
Pertanto, nel caso in cui volesse ricevere una valutazione dosimetrica il più possibile personalizzata, ci sentiamo di consigliarle quanto segue:
- presso la struttura in cui ha eseguito l’esame contatti lo Specialista in Fisica Medica al quale richiedere una valutazione di dose all’embrione relativamente alle indagini diagnostiche da lei effettuate. Secondo la normativa vigente (D. Lgs. 101/20), lo Specialista in Fisica Medica fornisce infatti consulenza specialistica, ove opportuno, sulle questioni riguardanti la fisica delle radiazioni, avendo in via esclusiva la responsabilità della misura e della valutazione delle dosi assorbite dai pazienti nel caso di esposizioni mediche;
- tenga presente che, dopo la valutazione dello Specialista in Fisica Medica, il medico radiologo o il suo ginecologo potrebbero consigliarle, se lo dovessero ritenere opportuno, di effettuare ulteriori accertamenti indicandole uno specialista o centro di riferimento.
In ogni caso la invitiamo a stare tranquilla e restiamo a disposizione.
La salutiamo cordialmente.
Buonasera,
riporto quanto comunicatomi dalla struttura ove ho effettuato le radiografie in seguito alla mia richiesta circa la stima della dose:
" [...] le comunico che, sulla scorta dei dati tecnici degli esami radiografici da lei eseguiti presso la nostra struttura in data 30/04/2022 e trasmessi al Fisico Responsabile, la stima di dose al feto risulta pari a 5 mSV."
Durante l'ultima visita (decima settimana) la ginecologa mi ha detto che probabilmente ho effettuato le radiografie al 17° giorno dal concepimento e che, al momento, tutto procede per il meglio.
Alla luce di queste informazioni soprattutto in base alla valutazione delle dose qual è il vostro parere a riguardo?
La mia fissazione è la seguente: aver effettuato queste radiografie direttamente al bacino, 5 radiogrammi (radiografia dell'anca, del bacino e della colonna lombosacrale) dove si è "puntato sempre al cento"!
Un'ultima domanda, riporto due informazioni che mi fanno vivere un po' più tranquilla (se così si può dire). Sono, a vostro giudizio, veritiere?
- se la dose di radiazioni alla quale una donna incinta viene esposta è inferiore ai 100 mGy, la probabilità di aborto o di malformazioni resta pari al 3%, che è la percentuale comune a tutta la popolazione di donne gravide.
- man mano che si va avanti con i mesi il rischio di problemi al feto diminuisce sempre più.
Grazie in anticipo per la vostra disponibilità
Gent.ma Sig.ra
anzitutto ci sentiamo nelle condizioni di tranquillizzarla.
In base alla valutazione della dose e all’età gestionale al momento dell’esposizione (presumibilmente corrispondente alla “fase di pre-impianto”, che si estende dal momento del concepimento a quello dell’impianto), il Documento della Commissione Europea “Protezione dalle radiazioni 100 - Linee guida per la protezione del nascituro e del bambino irradiato a seguito dell’esposizione a scopo medico del genitore” ( https://ec.europa.eu/energy/sites/ener/files/documents/100_it.pdf ) riporta le seguenti considerazioni:
(15) Nella prima fase della gravidanza, quando il numero di cellule è ridotto, l’effetto delle radiazioni può manifestarsi in un mancato impianto o nella morte intrauterina. È comunque difficile studiare sugli esseri umani che cosa avviene nel nascituro prima dell’impianto. In base a studi effettuati sugli animali si può affermare che a dosi relativamente elevate è più probabile che vi sia un mancato impianto piuttosto che qualunque altro effetto delle radiazioni rilevabile sul bambino nato vivo, anche se i rischi stocastici degli effetti indotti dalle radiazioni non possono essere esclusi completamente.
(16) Prendendo in considerazione la frequenza della mortalità in fase embrionale e la scarsa probabilità che le radiazioni provochino un danno sul bambino nato vivo, questo primo periodo di gravidanza è considerato in generale a basso rischio per l’esposizione alle radiazioni.
Quanto sopra citato viene di norma spiegato alle pazienti con l’assicurazione che gli effetti dell’esposizione a radiazioni nella primissima fase della gravidanza sono del “TUTTO” (ovvero si assiste ad aborto spontaneo, condizione che statisticamente, nel primo trimestre di gravidanza è comunque dell’ordine del 15% delle gravidanze per tutte le età della donna e aumenta con l’età della madre, arrivando dopo i 40 anni anche a una gravidanza su tre: sarebbe pertanto impossibile attribuire con assoluta certezza un tale evento alla sola esposizione alle radiazioni ionizzanti) o “NULLO” perché la gravidanza procede naturalmente (intendendo con naturalmente anche i “rischi”)
Sempre il Documento 100 ci aiuta a rispondere alle sue domande e rassicurarla circa l’impossibilità di stabilire un effetto additivo alla naturale incidenza (e variabilità) di anomalie in conseguenza all’esposizione alle radiazioni ionizzati. Tra le domande tipiche e relative risposte suggerite dal Documento 100, nel suo caso (mi riferisco alla dose stimata dal collega) potremmo affermare che: “L’incidenza naturale di anomalie è del 3-6%. Nelle peggiori circostanze la dose al nascituro che si stimi esposto a 5 mSv aumenterà questo rischio di 0.2% il che è molto più basso rispetto all’incidenza naturale.” E’ quindi evidente come la percentuale dello 0.2 % stimata nel suo caso sia ampiamente ricompresa nella variabilità naturale che va dal 3% al 6 %.
Nel caso in cui queste risposte non dovessero tranquillizzarLa, per dubbi e perplessità La invitiamo a non fare ulteriori ricerche su web o, almeno a consultare pagine pubblicate da Associazioni di comprovata scientificità quali AIFM (www.aifm.it) o a contattare uno Specialista in Fisica Medica che opera presso la struttura sanitaria ove Lei ha effettuato l'esame o della Sua città. Anche in questo caso AIFM sarà lieta di indirizzarLa verso Specialisti in Fisica Medica in grado di confrontarsi direttamente con Lei.
Nella speranza di essere stati di aiuto, La ringraziamo per averci contattato e La salutiamo cordialmente.
Con uno spirito ed uno stato d'animo completamente differenti mi trovo, a distanza di un anno, a scrivere nuovamente su questo forum!
Esattamente un anno fa ero fortemente preoccupata e in ansia... lo si evince da quanto da me scritto!
Leggevo qui sopra tutti i post inerenti le radiografie e la gravidanza e facevo ricerche varie ed eventuali su internet. Restai particolarmente colpita dal fatto che su questo forum le domande e le "storie" presenti fossero tantissime ma di nessuna si conoscesse il finale... ovviamente il mio interesse non nasceva per un mero gossip bensì conoscere l'epilogo delle vicende altrui avrebbe potuto accendere un barlume di speranza (che sarebbe potuto andare tutto bene) ed un attimo di serenità in giorni veramente drammatici.
Cosicché dopo un anno e varie domande poste qui sopra ho deciso di condividere il finale della mia storia. La gravidanza è proseguita senza problemi e scrivo, in questo momento, con la mia bimba che dorme tranquilla e beata alla mia destra.
Spero tanto che questo post possa donare, a chi si trovasse a vivere una situazione simile alla mia, anche solo qualche istante di tranquillità con la consapevolezza che se io avessi letto qualcosa simile non avrebbe potuto farmi che bene!
😊
Gentile Signora,
la ringraziamo di cuore per aver raccontato sul forum la sua esperienza, certi che sarà sicuramente utile a chi si trovi ad affrontare momenti di ansia per una situazione analoga a quella da lei vissuta durante la gravidanza.
Sarà bello anche per noi poter citare la sua testimonianza nell'affrontare la tematica dell'esposizione della donna in gravidanza, consapevoli che i racconti di esperienze vissute raggiungono rapidamente la mente e il cuore rendendo più efficace la comprensione dei dati scientifici disponibili e la fiducia negli stessi.
La salutiamo cordialmente con i nostri migliori auguri per la sua bambina.