Buonasera, ho avuto l'ultimo ciclo il 17 marzo, il giorno 6 aprile ho avuto un incidente e sono stata sottoposta a una radiografia al ginocchio e il giorno successivo a una tac sempre nella stessa zona. Il giorno 26 aprile (non mi ero accorta del ritardo) sono stata sottoposta a una risonanza magnetica sempre al ginocchio. La ginecologa non ha saputo nè rassicurarmi nè spaventarmi riguardo i rischi rimandandomi a un consulto con un centro di diagnosi prenatale, cosa devo aspettarmi?
Grazie
***Risposta Quesito 06/05/2019 - 19:54 Radiazioni inizio gravidanza***********
Gentile Signora
innanzi tutto La ringraziamo per aver espresso le sue preoccupazioni all’Associazione dei Fisici Medici, riguardo le quali possiamo tranquillizzarla fornendo alcune informazioni.
Gli esami diagnosti a cui Lei è stata sottoposta, normalmente, danno una dose all’utero relativamente bassa.
Infatti per il principio di ottimizzazione degli esami, che tende a limitare l’irraggiamento di zone che non sono sottoposte ad indagine, le radiazioni utilizzate sono collimate nella parte da indagare (in questo caso il ginocchio) e le altre zone sono soggette unicamente alla radiazione diffusa che dà una dose estremamente più bassa.
Inoltre il periodo gestazionale in cui sono stati effettuati gli esami (primissimi giorni della gravidanza), non è da considerarsi particolarmente a rischio in quanto non vi sono ancora organi definiti ed il rischio che eventualmente potrebbe presentarsi è quello di un mancato impianto dell’embrione, se questo non avviene la gravidanza prosegue normalmente ed i rischi associati non sono superiori a quelli di una normale gravidanza.
Va sottolineato che questa risposta fa riferimento a condizioni “standard” per ricevere, invece, una valutazione dosimetrica personalizzata occorrono i dati esatti di esecuzione degli esami, pertanto Le suggeriamo di rivolgersi al Fisico Medico della Struttura presso cui sono state eseguite le indagini radiografiche, che potrà darle informazioni più precise.
Per quanto riguarda la risonanza magnetica a cui è stata sottoposta, questo tipo di indagini diagnostiche non sottopone il paziente a radiazioni ionizzanti, infatti utilizza campi magnetici ed elettromagnetici per la formazione dell’immagine.
Ad oggi non esistono studi scientificamente significativi che associano danni all’embrione dovuti all’esposizione a tali agenti fisici; gli eventuali effetti biologici sarebbero comunque da porre in relazione al campo elettromagnetico a radiofrequenza che insiste sull'area anatomica soggetta all'indagine.
Nel caso Lei avesse effettuato l’esame del ginocchio con una apparecchiatura a risonanza magnetica di tipo settoriale l’esposizione dell’embrione ai campi elettromagnetici prodotti dall’apparecchiatura nel corso dell’esame può essere considerata a tutti gli effetti trascurabile. Negli altri casi l’embrione potrebbe essere stato esposto a tali campi ma la letteratura scientifica internazionale non riporta evidenze di rischi anche nel primo trimestre di gravidanza. Infine tenga presente che la normativa italiana in materia di standard di sicurezza per le apparecchiature a risonanza magnetica (DM 10/08/2018) non pone alcuna controindicazione assoluta agli esami nel primo trimestre di gravidanza facendo contestualmente riferimento a un criterio prudenziale di esclusione relativamente a tale periodo.
Se anche questa risposta non dovesse tranquillizzarla, per dubbi e perplessità la invitiamo a non fare ricerche su web o, almeno a consultare pagine pubblicate da Associazioni di comprovata scientificità quali AIFM - https://fisicamedica.it - o a contattare un Fisico Medico della Struttura presso cui è stata eseguita l'indagine
Nella speranza di esserLe stati d'aiuto la ringraziamo per averci contattato e Le porgiamo cordiali saluti.
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Buona sera..il 14gennaio mi sn sottoposta ad una RM cn mezzo di contrasto e oggi 26ho fatto il test ed ho scoperto di essere incinta.. Secondo voi comporta qualcosa? Sarei lieta di ricevere al più presto una riposta.. Sn tanto impaurita
Gentile Signora, innanzi tutto ci sentiamo in grado di tranquillizzarla; infatti l’esame di risonanza magnetica a cui è stata sottoposta, non sottopone la paziente a radiazioni ionizzanti, perché utilizza campi magnetici ed elettromagnetici per la formazione dell’immagine.
Ad oggi non esistono studi scientificamente significativi che associano danni all’embrione dovuti all’esposizione a tali agenti fisici; gli eventuali effetti biologici sarebbero comunque da porre in relazione al campo elettromagnetico a radiofrequenza che insiste sull'area anatomica soggetta all'indagine.
Nel caso Lei avesse effettuato l’esame su un distretto anatomico lontano dall’utero, l’esposizione dell’embrione ai campi elettromagnetici prodotti dall’apparecchiatura nel corso dell’esame può essere considerata a tutti gli effetti trascurabile. Negli altri casi l’embrione potrebbe essere stato esposto a tali campi ma la letteratura scientifica internazionale non riporta evidenze di rischi anche nel primo trimestre di gravidanza. Infine tenga presente che la normativa italiana in materia di standard di sicurezza per le apparecchiature a risonanza magnetica (DM 10/08/2018) non pone alcuna controindicazione assoluta agli esami nel primo trimestre di gravidanza facendo contestualmente riferimento a un criterio prudenziale di esclusione relativamente a tale periodo.
Anche l’uso di mezzo di contrasto utilizzato per effettuare l’esame non è stata associata ad effetti avversi nel feto durante il primo trimestre di gravidanza.
Nella speranza di esserLe stati di aiuto la ringraziamo per averci contattato e nel caso avesse ulteriori dubbi o perplessità la invitiamo a non fare ricerche su web o, almeno a consultare pagine pubblicate da Associazioni di comprovata scientificità quali AIFM - https://fisicamedica.it/fisico-medico-risponde/categorie-speciali .
Cordialmente