Gentile signora Alessandra,

premesso che la dose a utero e annessi della paziente che si sottopone a mammografia è modestissima, è molto importante che lei sappia che quando una donna in età fertile deve sottoporsi a un'indagine radiologica, come la mammografia che le è stata prescritta, prima dell'esecuzione dell'esame il medico radiologo interroga la paziente allo scopo di sapere se la donna è in stato di gravidanza. Nel caso in cui la gravidanza non possa essere esclusa viene posta particolare attenzione alla giustificazione, alla necessità o all’urgenza, considerando la possibilità di rimandare l'indagine, anche in relazione alla valutazione dosimetrica da parte del Fisico Medico.

L'indagine che ha programmato è a scopo preventivo, ma solo il medico che conosce nel dettaglio il suo caso può valutare l'opportunità di procrastinarne l'esecuzione.

Comunichi al medico radiologo il suo possibile stato di gravidanza e si affidi con fiducia alla sua decisione: nel caso si proceda verranno adottate tutte le precauzioni al fine di minimizzare l'esposizione dell'eventuale embrione (adeguamento dei parametri tecnici e utilizzo di grembiule in gomma piombifera), con lo scopo di rendere pressoché trascurabile il rischio associato.

Tenga presente che, nei primi giorni di gravidanza, il rischio da esposizione a radiazioni ionizzanti è da considerarsi del tipo tutto o niente, vale a dire o aborto spontaneo o prosecuzione di gravidanza senza sequele dovute all'esposizione a radiazioni e che il rischio naturale di interruzione di gravidanza nelle prime settimane di gestazione (che varia da donna a donna, ma è comunque presente) non risulterebbe sostanzialmente modificato dall'esposizione conseguente ad un'indagine radiologica quale la mammografia.

Nella speranza di esserLe stati d'aiuto, La salutiamo cordialmente e La invitiamo a contattarci nuovamente per qualsiasi esigenza, approfondimento, chiarimento.