Buongiorno. Il 15/05/2024 mio figlio ha dovuto fare due RX ( insieme). Però oggi quando ho ritirato il referto ho visto che c'è scritto la carica dose 3 . Ho provato a chiedere al pediatra ché rischio corre mio figlio, però mi ha detto di stare tranquilla che sta bene. Nessuno mi aveva avvertito dei rischi. Quando i giorni scorsi ho cominciato ad cercare su internet di cosa si tratta sono entrata in panico. A 10 anni e normale la carica dose 3…?. Grazie
Buongiorno Sig.ra,
pur non avendo a disposizione i dati tecnici relativi all’indagine radiologica cui è stata sottoposta suo figlio, possiamo affermare che, per queste tipologie di indagine, la dose al paziente anche in età pediatrica risulta contenuta.
L'indicazione della classe di dose riportata nel referto è prevista dall'art.161 c.6 del D.Lgs.101/2020 secondo le indicazioni contenute nel documento "Linee guida per la diagnostica per immagini" -Atto rep. n.2113 del 28 ottobre 2004: la classe di dose III corrisponderebbe ad un valore di dose efficace stimata compresa tra i 5 e i 10 mSv.
Tale dose può essere equiparata, come ordine di grandezza, al fondo naturale di radiazione. Infatti tutti noi, in qualsiasi parte d’Italia (o più in generale del mondo) viviamo, siamo sottoposti ad una esposizione continua (e in taluni casi intensa) alle radiazioni ionizzanti, per molti aspetti simili a quelle utilizzate per eseguire gli esami radiografici di Suo figlio che può variare a alcuni mSv ad oltre una decina.
Anche nell’ ”AAPM Position Statement on Radiation Risks from Medical Imaging Procedures” ( https://www.aapm.org/org/policies/details.asp?id=439&type=PP ) della prestigiosa Associazione America di Fisica Medica sui rischi di radiazioni dalle procedure di imaging medico, è chiaramente ribadito che “Al momento, le prove epidemiologiche a sostegno di un aumento dell’incidenza del cancro o della mortalità dovuta a dosi di radiazioni inferiori a 100 mSv non sono conclusive. Poiché le dosi di imaging diagnostico sono in genere molto inferiori a 100 mSv, quando tali esposizioni sono appropriate dal punto di vista medico, è molto probabile che i benefici attesi per il paziente superino qualsiasi piccolo rischio potenziale. Data la mancanza di consenso scientifico sui rischi potenziali derivanti da basse dosi di radiazioni, le previsioni sull’ipotetica incidenza del cancro e sulla mortalità derivante dall’uso dell’imaging diagnostico sono altamente speculative. L’AAPM e altre organizzazioni per la protezione dalle radiazioni scoraggiano specificamente queste previsioni di ipotetici danni. Tali previsioni possono portare a storie sensazionalistiche nei media pubblici. Ciò può portare alcuni pazienti a temere o rifiutare l’imaging medico sicuro e appropriato, a scapito del paziente. I fisici medici sono costantemente impegnati a migliorare l'imaging medico ottimizzando le dosi di radiazioni e garantendo al tempo stesso il livello necessario di qualità dell'immagine, contribuendo così ai vantaggi ampiamente riconosciuti dell'imaging medico.”
E’ ragionevole pertanto ritenere quali solo altamente speculative le ipotesi di un aumento della probabilità naturale di sviluppare un tumore e più in generale dell’insorgenza di danni a carico della salute di Suo figlio, riconfermando di fatto quanto già riferitole dal suo pediatra. Tutte le esposizioni sono infatti effettuate sotto la responsabilità clinica del medico specialista, su richiesta motivata del medico prescrivente che deve anche fornire informazioni adeguate in merito ai benefici e ai rischi associati alla dose di radiazione dovuta all’esposizione medica. Secondo il principio di giustificazione alla base della radioprotezione (D. Lgs. 101/2020 - Art. 157), ogni radiografia deve essere valutata essenziale e necessaria per la salute del paziente dal prescrivente e dallo specialista radiologo, ovvero il rapporto rischio/beneficio da essa derivante deve ritenersi del tutto a favore del beneficio.
Se anche questa risposta non dovesse tranquillizzarla, per dubbi e perplessità La invitiamo a non fare ricerche su web o, almeno a consultare pagine pubblicate da Associazioni di comprovata scientificità quali AIFM - http://www.fisicamedica.it - o a contattare uno Specialista in Fisica Medica della Struttura presso cui è stato eseguito l’esame. Anche in questo caso AIFM sarà lieta di indirizzarla verso gli Specialisti in Fisica Medica in grado di confrontarsi direttamente con Lei.
Nella speranza di essere stati di aiuto, La ringraziamo per averci contattato e La salutiamo cordialmente