Cara sig.ra,

il dato che Le hanno fornito consente di confermare  le considerazione espresse nelle precedenti comunicazioni. E' come se Lei si preoccupasse per gli effetti che può avere sulla salute di suo figlio il fatto che sia esposto  al fondo naturale di radiazione (cioè perchè vive sulla terra) per alcune settimane. 

Non si angosci più,  perchè la sua preoccupazione è davvero immotivata. 

Cordiali saluti

Gentile signora, non posso che associarmi al commento autorevole espresso dalla collega.

Le dosi normalmente associate alle indagini radiologiche sono tali da non destare preoccupazione. Ciò non significa che dobbiamo sottoporci in modo indiscriminato alle indagini radiologiche: ogni indagina va giustificata, valutando benefici e rischi. In Italia la normativa è molto rigorosa, orientata alla massima protezione dei pazienti, in particolare donne gravide e bambini. Quando il medico prescrive un'indagine valuta prima di tutto il beneficio per il paziente; successivamente il medico radiologo rifà la stessa valutazione, considera altre modalità per avere le stesse informazioni senza esporre il paziente ai raggi X, alla fine decide. Se la scelta è per l'indagine radiologica, certamente il beneficio per il paziente è superiore al modesto rischio al quale viene esposto. Fonti autorevoli hanno pubblicato le proprie valutazioni, che vengono periodicamente riviste alla luce dei cambiamenti che avvengono (nuove tecnologie, nuove evidenze scientifiche ecc.). L'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica (IAEA) dedica un un sito alla protezione della popolazione ( https://www.iaea.org/resources/rpop ), all'interno del quale ci sono molti documenti informativi. Nel sito si trovano parecchi documenti tradotti dall'Associazione Italiana di Fisica Medica, qui può trovare quello relativo all'esposizione in radiologia

Quindi è proprio minimo? Non è preoccupante ?grazie davvero per la risposta.