Buongiorno,
Sono in gravidanza alla 17ma settimana di gestazione. Il figlio di una mia amica ha eseguito una scintigrafia con MIBG, dopo 24 h da quando è stato somministrato il radiofarmaco (I123) sono venuta a contatto con la madre che mi ha consegnato dei documenti. Ho letto che quando si eseguono scintigrafie il farmaco radioattivo viene rilasciato attraverso le secrezioni biologiche (sangue, urine, ma anche sudore e saliva) nelle ore successive. Mi è venuto il dubbio, forse infondato, che gli oggetti con cui sono venuta in contatto potessero essere in qualche modo stati contaminati da secrezioni biologiche del bambino, e quindi da radiazioni. A tale proposito volevo chiedervi quanto sono pericolosi i contatti con eventuali oggetti contaminati da radiazioni, se essi emettono radiazioni e se di intensità tale da essere pericolosi soprattutto in gravidanza e nella mia fase di gestazione.
Grazie dell'attenzione.
Buongiorno Signora,
Abbiamo letto con molta attenzione il suo quesito e ci sentiamo assolutamente nelle condizioni di tranquillizzarla.
Sicuramente è vero che attraverso le secrezioni biologiche, prevalentemente attraverso le urine, viene escreto il radio-farmaco, ma in ugual misura il processo di diagnostica medico nucleare è regolamentato attraverso norme comportamentali che vengono rilasciate al paziente al fine di evitare possibili contaminazioni a persone, cose e ambiente. Solitamente l'esame che lei descrive non richiede attenzioni particolari e pertanto possiamo ragionevolmente escludere che Lei sia venuta a contatto con “oggetti/documenti” contaminati in quanto i genitori, opportunamente formati, sui potenziali rischi di contaminazione, dal centro presso cui viene eseguita la scintigrafia l’avrebbero sicuramente avvisata della presenza di una tale eventualità.
Con la speranza di averla tranquillizzata, La ringraziamo per essersi rivolta alla AIFM.
Nel caso questa risposta non fosse sufficiente a tranquillizzarla, per dubbi e perplessità la invitiamo a non fare ricerche su web o, almeno a consultare pagine pubblicate da Associazioni di comprovata scientificità quali AIFM - https://fisicamedica.it/fisico-medico-risponde/categorie-speciali - o a contattare il Fisico Medico che opera presso la struttura sanitaria in cui suo marito ha eseguito l’esame.
La salutiamo cordialmente.