La mia domanda è la seguente: ringrazio per qualsiasi risposta in merito all'argomento
Si può diventare radiologo (cioè un medico specializzato in radiodiagnostica) pur avendo un pacemaker / defibrillatore? O questo handicap è troppo grave e rende rischiosa questa professione e penalizzante trovare lavoro?
So che un lavoratore portatore di pacemaker non può accedere alla RMN (alla sala magnete), non sarà mai autorizzato, ma è pericoloso per lui sostare nelle sale adiacenti? Mi pare che la normativa contempli una zona di rispetto entro la quale non è sicuro per un portatore di pacemaker sostare per via del campo magnetico residuo. Per esempio è sicuro refertare nella sala di refertazione se questa si trova vicino alla macchina di Risonanza?
Chi si occupa di questo particolare campo della protezione dei lavoratori? Ho provato a chiedere alla medicina del lavoro e ai radiologi stessi, e alla fisica medica, ricevendo però risposte molto evasive.
Nella vostra esperienza conoscete di radiologi che sono portatori di pacemaker e defibrillatori, quali sono le loro limitazioni e dove non possono fisicamente andare (zone di rispetto)?
Vi ringrazio per ogni vostro contributo e mi scuso se ho postato questo post in una sezione non appropriata.
Gentile Pippo,
la legislazione relativa alla protezione dei lavoratori nei luoghi di lavoro (D. Lgs, 81/08) come modificata dal D.Lgs. 159/16, al fine di evitare il rischi di interferenza con dispositivi impiantabili attivi, quali quelli da lei menzionati (PMK e ICD), stabilisce un valore limite di esposizione per il campo magnetico statico pari a 0,5 mT (5 Guass). Al di sotto di tale valore non esistono oggettive condizioni di rischio riportate nei documenti internazionali di riferimento pubblicati da organismi ed enti riconosciuti a livello mondiale (ad esempio OMS ed ICNIRP).
La normativa italiana di riferimento per l’impiego diagnostico della risonanza magnetica (DM 14 gennaio 2021) obbliga il datore di lavoro della struttura sanitaria, per mezzo dei responsabili della sicurezza da lui nominati, ad individuare la Zona Controllata, cioè il volume tridimensionale dello spazio che include il magnete RM e il campo disperso di induzione magnetica prodotto dalla APPARECCHIATURA A RISONANZA MAGNETICA con valore pari o superiore a 0,5 mT.
Di norma tale volume, anche per aspetti pratici ed operativi, viene a sovrapporsi con l’intera Sala Magnete.
Comunque spetta all’Esperto Responsabile della sicurezza individuare e segnalare questa zona. Particolare accortezza verrà esercitata nella segnalazione qualora il campo statico disperso dovesse in qualche parte fuoriuscire dalla Sala Magnete.
All’Esperto Responsabile della sicurezza ed al Medico Responsabile della sicurezza della struttura sanitaria, spetta inoltre redigere un documento denominato Regolamento di Sicurezza, nel quale sono definiti tutti i protocolli di sicurezza da adottare per l’accesso di pazienti e lavoratori all’interno del Sito RM. Il Sito RM viene definito come volume, contenente la ZONA CONTROLLATA ed i locali strettamente dedicati in via esclusiva all’attività diagnostica RM, delimitato da barriere fisiche ed il cui accesso è regolamentato.
Tutte le aree del Sito RM (sala comandi, aree di preparazione ed emergenza paziente, locali di refertazione, ecc) non interessate da un campo magnetico statico disperso pari o superiore a 0,5 mT sono zone che in linea teorica potrebbero essere frequentate in sicurezza da un lavoratore portatore di un dispositivo cardiaco attivo.
Tutto ciò premesso è evidente che allo stato attuale un radiologo o un qualsiasi altro lavoratore portatore di un dispositivo cardiaco attivo, non potrà mai accedere all’interno di una Zona Controllata. Non può comunque neanche essere escluso che i responsabili della sicurezza, in accordo con il medico competente incaricato di rilasciare l’ idoneità medica alla mansione, possano prevedere, a tutela del lavoratore, limitazioni, prescrizioni o raccomandazioni per lo svolgimento della sua attività lavorativa all’interno di un SITO RM.
Va inoltre aggiunto che non risultano particolari controindicazioni allo svolgimento delle attività diagnostiche con le radiazioni ionizzanti ed in ambito ecografico.
Cordiali saluti
Dott.Danilo Aragno Dott. Faustino Bonutti