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Lavori edili nella scuola

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(@lucia-perna)
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Buongiorno e grazie per l'aiuto nella comprensione di queste tematiche.

Premetto che nella scuola che frequenta mia figlia di 9 anni stanno per cominciare lavori edili di costruzione di una palestra. Faranno uno scavo di circa 2 metri di profondità nel terreno in un'area di 800 metri quadrati e faranno le fondamenta di cemento, oltre a rifiniture ed impianti. L'area della costruzione è a circa 3 metri dall'edificio scolastico.

Fatta questa premessa, vi chiedo quali rischi corrono i bambini che saranno esposti alle polveri del cantiere, del terreno e dei materiali cementizi, che sicuramente contengono elementi radioattivi come l'uranio.

La scuola non verrà sigillata e sicuramente le polveri anche più sottili entreranno nella scuola.

Ho letto dei rischi per la salute dovuti all'inalazione o ingestione di sostanze radioattive.

Ho preso in considerazione anche la possibilità di cambiare scuola, in quanto credo che la prima cosa sia la sicurezza.

Vi prego di un riscontro.

Grazie 

 
Pubblicato : 28 Settembre 2024 16:29
(@ffrigerio)
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Gent.ma

confermiamo senza ombra di dubbio che nella crosta terrestre, anche in superficie, ci sono anche materiali radioattivi, ma sono lì da prima che ci fosse l'uomo sulla terra ed erano lì anche quando hanno costruito casa sua, casa mia, e tutte le costruzioni sorte intorno alle scuole in cui giocano i bambini di tutta Italia (e oltre).

Per quanto accertato oggi, nel processo di decadimento di questi materiali si genera un isotopo del radon che essendo in forma gassosa tende a diffondere e ad accumularsi negli ambienti chiusi e poco areati specialmente se sotto al piano di campagna.

Anche nei casi in cui la concentrazione di radon è significativa per la salute, la concentrazione dei precursori di solito non lo è. Un ragionamento semplificato, mi perdonino i colleghi, è che il radon-222 si dimezza ogni 4 giorni mentre il radio-226 che lo genera si dimezza ogni 1600 anni, il che significa che è 146 mila volte meno radioattivo.

La legge obbliga a valutare preventivamente le esposizioni a radionuclidi naturali, quando "la presenza di sorgenti di radiazioni ionizzanti di origine naturale determina un livello di esposizione dei lavoratori o degli individui della popolazione che non può essere trascurato sia dal punto di vista della radioprotezione sia dal punto di vista dell'ambiente e che si svolgono nell'ambito dei settori industriali di cui all'allegato II"

In questo allegato II al D.Lgs 101/20 ci sono tutte e sole le lavorazioni che devono essere, prima dell'inizio delle attività, valutate dal punto di vista dell'impatto radiologico. Le lavorazioni edili non ci sono, quindi possono essere trascurate. Se così non fosse, per la presenza di pregresse attività che hanno incrementato la concentrazione di alcuni radionuclidi, saremmo in presenza di quello che la legge chiama "esposizione esistente"; non si può fare nulla prima che il Prefetto, sentita un'apposita commissione di tecnici abbia dichiarato che la zona è sicura.

In conclusione, sollevare polvere in prossimità di una scuola comporta sicuramente un disagio ma, altrettanto sicuramente non un rischio di tipo radiologico.

La ringraziamo per averci permesso di chiarire la questione e, in caso, di rivolgersi ai siti delle ARPA o ad associazioni, come la nostra con riconosciuta competenza nel campo specifico, l'allarmismo sulle radiazioni in rete si trova facilmente ma non serve a nessuno

 
Pubblicato : 30 Settembre 2024 14:03
(@lucia-perna)
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Vi ringrazio per i vostri chiarimenti e rassicurazioni e per la vostra importante opera di divulgazione scientifica. 

Questo post è stato modificato 2 mesi fa da Lucia Perna
 
Pubblicato : 30 Settembre 2024 15:03
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