E’ grazie al fenomeno del magnetismo, riconducibile al campo di attrazione/repulsione generato dal moto delle cariche elettriche di cui è composta la materia (in particolare nei materiali contenenti ‘magnetite’) che l’ambiguo Magneto esercita il proprio potere mutante!
Il fisico danese Hans Christian Oersted nel 1820 osservò che un filo percorso da corrente elettrica generava attorno a sé un campo magnetico seguito poi da Michael Faraday che dimostrò come un campo magnetico variabile produce a sua volta un campo elettrico. Sarà poi James Clerk Maxwell a fine Ottocento a riunire le due teorie, elettrica e magnetica, nelle omonime equazioni.
Per misurare l’intensità del campo magnetico statico si usa il Tesla (T), unità di misura che prende il nome dallo scienziato Nikola Tesla che diede molti importanti contributi nel campo dell’elettromagnetismo.
In medicina si utilizza il campo magnetico, e l’elettromagnetismo più in generale, nelle apparecchiature a Risonanza Magnetica, uno dei metodi diagnostici più avanzati per produrre immagini dettagliate di organi e strutture interne al corpo umano.
Esso si basa sul fenomeno della risonanza, scoperto nel 1946 dai fisici americani Felix Bloch ed Edward Purcell che ricevettero il Nobel per la Fisica nel 1952.
Le particelle responsabili del fenomeno alla base della risonanza magnetica sono i protoni presenti neinuclei degli atomi della materia.
I protoni utilizzati per produrre immagini di Risonanza Magnetica sono quelli dell’Idrogeno che, naturalmente, abbondano nei tessuti viventi, in particolare quelli ricchi di acqua. Per mettere in risonanza i protoni dell’Idrogeno, si invia un’onda con frequenza, specifica per ogni elemento, pari alla frequenza detta di Larmor.
Durante l’esame di Risonanza Magnetica il paziente viene quindi posto all’interno di un forte campo magnetico: circa 100 mila volte più intenso del campo magnetico terrestre. Per questo motivo, particolare attenzione deve essere posta al campo magnetico statico generato dalle apparecchiature di Risonanza Magnetica Nucleare, del tutto simili a delle gigantesche calamite, per la loro capacità di attrarre pericolosi oggetti metallici rendendoli dei veri e propri proiettili.