A cura di Giuseppe Scalzo e Giancarlo Gialanella.

 

La radiazione di fondo di origine naturale è la principale fonte di irraggiamento per la maggior parte della popolazione. La dose media ricevuta da tutti noi dalla radiazione di fondo di origine naturale è di circa 3,3 mSv/anno, e può variare notevolmente a seconda della geologia e dell’altitudine, in un campo tra 1 e 10 mSv/anno, ma può anche superare in alcuni casi i 50 mSv/anno e anche in Italia vi sono aree con circa 10 mSv/anno.

La dose quindi ricevuta dalla radiazione naturale durante la vita può arrivare anche in alcuni casi a diverse centinaia di millisievert.

Tuttavia, non vi è evidenza di incrementi di malattie tumorali o di altri problemi sanitari derivanti da questo irraggiamento naturale. Ci si può chiedere come mai nelle rocce terrestri vi sono ancora atomi radioattivi? Non si sono trasformati tutti?

Uno degli atomi radioattivi più longevi di origine primordiale è l’uranio238, con tempo di dimezzamento di 4,5 miliardi di anni, circa uguale all’età della Terra, per cui degli atomi inizialmente presenti circa la metà è rimasta ancora attiva.

Un altro atomo radioattivo di interesse è il potassio 40, che ha un tempo di dimezzamento di 1,3 miliardi di anni e quindi anche esso è ancora presente sulla terra. Ricordiamo però che non tutte le varie specie di potassio sono radioattive. L’unica presente in misura apprezzabile è appunto il potassio 40, che costituisce però appena lo 0,012% del potassio che si trova in natura.

Il potassio 40 è relativamente diffuso nei terreni, negli organismi viventi e nel nostro stesso corpo in quanto esso è uno degli elementi più abbondanti nella crosta terrestre e perché è un elemento nutriente, componente essenziale del nostro cibo. Nel corpo di un adulto che pesa 70 kg, per esempio, vi sono circa 140 grammi di potassio e quindi circa 17 milligrammi di potassio radioattivo, che non è davvero poco. Alla radioattività del nostro corpo, oltre al potassio 40, contribuiscono varie altre specie di atomi radioattivi, fra cui l’uranio, il torio, e il carbonio 14. Il risultato complessivo è che nel corpo di un adulto di 70 kg ogni secondo si trasformano circa 8000 atomi, emettendo radiazioni alfa, beta e gamma. La dose media totale individuale in Italia è pari a circa 4,5 mSv/anno, dei quali, come sopra detto, 3,3 dovuti alla radiazione naturale (cosmica, terrestre, interna al corpo umano) e 1,2 dovuti alla radiazione prodotta dall’uomo (Incidenti di Chernobyl e Fukushima, test nucleari vari, industria nucleare).