A cura di Giuseppe Scalzo e Giancarlo Gialanella.
La radioattività a piccole dosi non è assolutamente dannosa mentre lo è a grandi quantità proprio come avviene con le altre sostanze come le medicine o qualunque altra cosa (compreso il cibo). Se infatti fosse vero, come molti sostengono, che la radioattività è sempre pericolosa, anche a dosi piccole o piccolissime, allora sul nostro pianeta, in un ambiente da sempre radioattivo, non ci dovrebbe essere traccia di vita.
Per misurare gli effetti della radiazione non è importante la quantità di radiazione che colpisce l’organismo, ma la quantità di energia che la radiazione rilascia nel materiale attraversato ed è da questo assorbita. Per la misura delle radiazioni si usa il Sievert (Sv) che è la dose che corrisponde all’assorbimento di 1 joule di energia da parte di 1 kg di materia biologica.
Negli ultimi decenni per prudenza si è adottata una legge lineare per gli effetti delle radiazioni:
se 10 Sv provocano il 100% di decessi, 10 mSv provocherebbero 1 decesso ogni 1000 irraggiati e quindi 1 mSv provocherebbe 1 decesso ogni 10.000 irraggiati.
In realtà studi recenti sulle basse dosi di radiazione lasciano intravedere l’esistenza di una soglia al di sotto della quale le radiazioni provocano effetti trascurabili (Mass. Inst. of Techn. Boston, maggio 2012).
Tali studi che sono stati condotti sui ratti hanno dimostrato che a basse dosi o a dosi più alte ma distanti nel tempo non si hanno effetti significativi nel DNA mentre a dosi alte somministrate in tempi brevi si hanno danni significativi. Ciò ha dimostrato anche che il nostro DNA ha una grande capacità di riparare il danno da radiazioni se questo è subito con gradualità.
A titolo di confronto si riporta la seguente tabella in cui si sono estrapolati i dati di riduzione dell’aspettativa di vita in varie attività umane comprese le radiazioni.
TIPO DI RISCHIO |
RIDUZIONE ASPETTATIVA DI VITA * |
Fumare 20 sigarette |
2370 giorni |
Bere alcolici |
985 “ |
Attività di lavoro nelle costruzioni |
302 “ |
Attività di lavoro in agricoltura |
275 “ |
Attività nelle industrie |
43 “ |
Attività con radiazioni 0,35 mSv per 30 anni |
49 “ |
Attività con radiazioni 0,1 mSv per 30 anni |
34 “ |
* Valore medio
Quanto sopra non significa affatto che dobbiamo trascurare i rischi dovuti alle radiazioni ionizzanti ne minimizzarli ma saperli affrontare con la dovuta attenzione senza enfatizzazioni come peraltro deve essere fatto con qualsiasi nuova attività o sostanza chimica utilizzata. In altre parole è sempre necessario effettuare la corretta valutazione del rischio cosi come peraltro prevede il recente testo unico sulla sicurezza adottato in Italia. (cfr Decreto 81/2008).